L'Api contro Ruzzo e sindacati: «Management indifendibile»

TERAMO – “Se i sindacati proteggono questo management, i 110 dipendenti assunti senza concorso e per canali indiretti è un loro problema. Noi proseguiamo sulla nostra strada e chiediamo un confronto serio, civile ma forte sulla gestione della società”. Così questa mattina il presidente dell’Api Teramo, Alfonso Marcozzi, risponde ai sindacati che nei giorni scorsi avevano stigmatizzato i suoi attacchi alla Ruzzo Reti definita “un carrozzone di intoccabili”. L’occasione è la conferenza stampa convocata dall’associazione degli imprenditori per tornare a denunciare le inadempienze della società acquedottistica sulla certificazione dei circa 20 milioni di debiti accumulati dalla società acquedottistica nei confronti delle imprese fornitrici. Dopo i due solleciti dell’Api, l’8 e il 24 luglio, l’azienda non ha ancora provveduto infatti a registrarsi sulla piattaforma elettronica Pcc della Ragioneria dello Stato per la certificazione dei crediti. La Pcc in pratica consente alle imprese di chiedere l’attestazione dei crediti e di poterli quindi “tracciare” con operazioni di cessione a intermediari finanziari, anticipazione o compensandoli con altri debiti. In pratica un sistema per sbloccare i pagamenti e permettere alle imprese di recuperare i loro crediti senza rischio di insoluto grazie alla garanzia dello Stato. “La risposta del presidente Forlini alla nostra richiesta – ha attaccato stamattina Marcozzi – è del tutto insufficiente e dimostra quanta poca competenza ci sia dentro l’ente”. Secondo quanto comunicato da Forlini, infatti, in un incontro a Roma del 22 luglio con la Cassa Depositi e Prestiti (presenti anche i sindaci Maurizio Brucchi e Gabriele Minosse, oltre al direttore dell’Ato Pasquale Calvarese), sarebbe stata esclusa la possibilità di registrazione per la Ruzzo che, scrive il 28 luglio il presidente nella risposta all’Api, sta “comunque predisponendo la documentazione per chiedere l’iscrizione nella piattaforma”. “La richiesta non va rivolta alla Cassa Depositi e Prestiti ma eventualmente al ministero dell’Economia – continua il rappresentante degli imprenditori teramani – in ogni caso la Ruzzo è un’in house e rientra nell’elenco delle pa che possono effettuare questa registrazione. La procedura tra l’altro va effettuata entro fine agosto. “Se un privato – chiude Marcozzi – chiedesse oggi la certificazione e l’azienda non rispondesse entro 30 giorni, potrebbe intervenire il ministero con la nomina di un commissario ad acta entro 50 giorni"